Nextdoor e Jam Session: insieme per portare il jazz e la musica ai vicini di Bologna!

Ciao vicini! Sapevate che Nextdoor a Bologna è più attivo che mai? Dopo la fantastica ArtWalk della scorsa settimana, la prima della città, oggi vogliamo raccontarvi un altro magnifico evento a cui hanno dato vita, sempre a Bologna, i nostri vicini.

Ricordate il bellissimo concerto di beneficenza organizzato a Gambara? In quell’occasione la causa era nobile: aiutare Lidia e la sua famiglia tramite una raccolta fondi, per contribuire tutti insieme alle cure mediche della bambina. Ed è proprio la musica il leitmotiv che accompagna i vicini di Nextdoor, che hanno dato vita a un altro evento musicale.

L’obiettivo anche stavolta era altrettanto nobile: diffondere la musica jazz a tutti i cittadini di Bologna. L’evento è stato organizzato dai vicini di Nextdoor in collaborazione con l’Associazione Jam Session per aiutarli a promuovere il loro bellissimo spazio dedicato a musica e concerti.

I vicini di Nextdoor si sono riuniti venerdì 20 settembre nell’ampia sede dell’associazione, allestita con palchi, strumenti, una sala prove e un piccolo auditorium. Un buffet e una buona partecipazione: tanto è bastato per rendere la serata davvero indimenticabile! Ma conosciamo meglio l’associazione. 

Jam Session nasce nel 2016 a Bologna dal grande amore per la musica di Francesco De Martino, che ama definirsi un “sassofonista visionario e bolognese d.o.c.”. Francesco ha insegnato musica per anni prima di dare vita al suo progetto, con lo scopo di rendere la musica accessibile a tutti, perché

“Non esiste oggetto che non possa suonare e non esiste cuore che non voglia accogliere un dolce suono” (Francesco)

L’Associazione Jam Session nasce dopo aver trovato altre persone che, come Francesco, condividessero la sua passione. Dalle lezioni individuali alla musica d’insieme, dai progetti musicali nelle scuole fino ai laboratori di avviamento ritmico, tutta l’attività di Jam Session è finalizzata diffondere l’amore per la musica a bambini, ragazzi e adulti.

Nextdoor è un social network che parte dagli utenti, finalizzato a unire i vicini per creare una società più coesa e unita. Siamo sempre favorevoli alla diffusione del linguaggio artistico, in ogni sua forma e declinazione, perché crediamo questo consenta di ricongiungersi con la parte più profonda e vera di tutti noi, dalla quale lo stress della vita quotidiana spesso ci allontana e distoglie.

Ti è piaciuto questo evento e vuoi portarne uno nel tuo quartiere? Da anni organizzi attività come questa e vuoi coinvolgere più persone nelle tue iniziative? Contattaci subito o lascia un commento per portare la musica anche nella tua città!

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5 risposte a “Nextdoor e Jam Session: insieme per portare il jazz e la musica ai vicini di Bologna!”

  1. Francesco dice:

    Ciao sono un musicista romano mi piacerebbe saperne di più sulla possibilità di organizzare un evento Musicale.

    1. Angelo dice:

      Ciao Francesco ,
      se ti può interessare Sabato prossimo 19 Ottobre dalle 16 alle 18 la scuola di musica Jam Session porterà alcuni giovani allievi ad altri meno giovani più insegnanti il Via Larga dentro il Centro
      commerciale Carrefour ( appena saliti dalle scale mobili). Potrai anche incontrare chi si occupa delle iniziative e proporre le tue.
      Ti aspettiamo
      Angelo

  2. Angelo dice:

    Grazie per avere partecipato all’evento dove la musica ha unito
    tutti e ci ha offerto anche emozioni . Bisogna fare di più perché trascorrere un’ora suonando uno strumento …
    riempie la vita di emozioni e ti porta a continuare . Il Quartiere é il luogo giusto dove aggregare questo sentimento comune fra tanti di noi .
    Una scuola c’é gia ed é frequentatissima , uno studio di registrazione di quartiere dove suonare da soli o in compagnia senza disturbare i vicini ci sarà fra pochissimo e se venite a vederlo vi emozionerà.
    Lo studio di registrazione si dovrà dividere fra musica e recitazione o dizione . Tre passioni presenti nel quartiere e che accomunano tanti di noi . Grazie per l’opportunità

  3. Alberto Cacciari dice:

    Dovete scusarmi.
    Forse si tratta di un refuso, di una svista, ma ve la segnalo per evitarvi di ripeterla in futuro.
    Non si scrive “d’hoc”, ma doc o d.o.c. (denominazione d’origine controllata).
    Spero che non ve ne abbiate a male.

    1. AmedeoGalano dice:

      Grazie della correzione, hai ragione!

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