Come reagire alla solitudine e all’isolamento sociale… insieme

Sarah Friar è il nuovo CEO di Nextdoor, il più grande social network per quartieri che permette ai vicini di tutto il mondo di costruire relazioni, restare informati, e aiutarsi l’un l’altro nella vita di tutti i giorni. Costruire connessioni nel mondo reale è un bisogno umano universale. Considerato ciò, la realtà è che i vicini sono una delle comunità più importanti ed utili nelle nostre vite; questa è stata fonte di ispirazione e pilastro fondamentale di Nextdoor sin dalla propria nascita. Ad oggi, più di 241,000 quartieri utilizzano Nextdoor in tutto il mondo: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Paesi Bassi, Italia, Spagna, Australia, Svezia e Danimarca.

Mentre supero la soglia degli otto mesi da Nextdoor, continuo a trovare quotidianamente grande ispirazione, come ho avuto l’onore di osservare, nel modo in cui i vicini utilizzano la nostra piattaforma. A Gennaio, ho scritto a proposito del fatto che noi di Nextdoor coraggiosamente nuotiamo controcorrente contro una marea di piattaforme tecnologiche, guidati dal nostro entusiasmo per il potere universale del locale. Ma in verità siete voi, in ogni parte del mondo, a compiere le azioni più significative per combattere l’isolamento, la polarizzazione, e la mancanza di coinvolgimento nelle comunità, dimostrando che il quartiere è il luogo dove tutto ha inizio.

La tecnologia ha cambiato il mondo in cui siamo, spesso per il meglio. È uno strumento straordinariamente potente che ci permette di essere in contatto con amici e familiari in ogni parte del globo, ci nutre con infinite scorte di informazioni, tutte a portata di click, e ci intrattiene e ci diverte in modi sempre nuovi, sempre entusiasmanti.

Ma la tecnologia ha contribuito, allo stesso tempo, a creare milioni di vite sempre più alienate, in ogni angolo del mondo. Nel World Economic Forum del 2019 il comitato di esperti sulla solitudine ha discusso proprio sul fatto che la tecnologia sia veicolo di isolamento e di mancanza di empatia, nonostante le promesse di avvicinare le persone l’una all’altra. Negli Stati Uniti, una ricerca di Cigna ha rivelato che oltre il 40% di persone adulte soffre di solitudine. La stessa ricerca ha evidenziato che la solitudine ha lo stesso impatto sul tasso di mortalità di 15 sigarette giornaliere, fatto che la rende più pericolosa dell’obesità. Un sondaggio tra i nostri utenti dimostra che 73% dichiara di essere disposto ad aiutare un vicino in difficoltà, mentre il 57% vorrebbe avere maggiore interazione con i propri vicini durante i mesi invernali.

Cresciuta nel villaggio di Sion Mills in Irlanda del Nord, personalmente ho beneficiato di un ambiente in cui tutti i vicini si conoscevano per nome, se non per soprannome. All’epoca eravamo all’apice dei Troubles, una situazione disastrosa che ha diviso le persone a causa del loro credo religioso e ha portato a decine di anni di atrocità. Ma, come afferma l’ex Chirurgo generale USA Vivek Murthy nel suo articolo sulla solitudine, questa tragedia ha unito la nostra comunità in modo profondo e straordinario.

Quando poi, da adulta, mi sono trasferita in nuove comunità in altri paesi del mondo, ho notato che il profondo legame tra vicini a cui ero abituata, e quello tra le persone in generale, stava svanendo. Anche quando ho iniziato un nuovo ed emozionante capitolo della mia vita, mettendo su famiglia e incontrando persone che sono state grande fonte di ispirazione per me, a Londra, in Sudafrica e nella Silicon Valley, mi sono sentita spesso sola. 

Perché?

Come parte della società, la nostra abilità di connetterci faccia a faccia e di costruire importanti relazioni gli uni con gli altri è peggiorata. L’appartenenza è un bisogno umano universale, e in ogni angolo del mondo, oggigiorno, il genere umano desidera sentirsi più connesso con persone reali, in luoghi reali, in modi reali. Pertanto, come possiamo agire insieme per combattere l’isolamento sociale e costruire un mondo più connesso? 

Noi di Nextdoor crediamo che il cambiamento inizi aprendo la porta di casa e creando legami più profondi con le persone più vicine a noi: i nostri vicini. L’anno scorso, in Europa, abbiamo presentato l’iniziativa “La mia porta è aperta”, che incoraggiava i vicini di casa a mettersi in contatto l’uno con l’altro. Sia che si trattasse di aiutare gli altri con un lavoro particolare sia semplicemente per conoscersi meglio, i vicini di tutta Europa hanno unito le forze per impegnarsi a combattere la solitudine nelle loro comunità locali. Uno studio condotto in parallelo ha rivelato che, mentre solo il 56% del pubblico in generale ha due o più vicini di casa su cui può contare in un momento di bisogno, ben il 79% dei membri di Nextdoor dichiara di poter contare sui propri. Constatiamo ogni giorno che i vicini di casa utilizzano Nextdoor per rompere il ghiaccio e incontrare nuovi vicini, per poi trasformare queste relazioni online in legami e amicizie nella vita reale. Durante questo periodo di vacanza, un periodo in cui i sentimenti di solitudine sono spesso più comuni, lanceremo la nostra prima campagna sulla solitudine su scala globale, con la speranza di ispirare i vicini di casa di tutto il mondo a formare legami più profondi nelle loro comunità locali, e aiutarsi ad affrontare la solitudine.

Ma, prima di allora, possiamo fare ancora di più. Nei prossimi giorni, condivideremo sul nostro blog storie appassionanti di vicini di casa di tutto il mondo, che stanno utilizzando Nextdoor per avere un reale impatto sociale nelle loro comunità. Recentemente, mi sono recata in Francia per incontrare René, il creatore di P’tit Bistrot Solidaire, che ogni due settimane apre le porte del centro parrocchiale locale per accogliere i suoi vicini di casa e passare una mattinata tra una tazza di caffè, una scatola di cioccolatini e una chiacchierata. In Spagna, ho incontrato un gruppo di vicini che hanno unito il loro talento per confezionare un cortometraggio sulla loro vivace e fiorente comunità. In Australia, Cheryl, rimasta sola dopo che i suoi figli si sono trasferiti altrove, si è recentemente rivolta a Nextdoor per stringere nuove amicizie mentre iniziava un nuovo capitolo della sua vita. Un rapido post su Nextdoor per invitare i vicini per un caffè e una chiacchierata ha portato a decine di adesioni di persone intenzionate a fare conoscenza.

Storie dei nostri utenti avvincenti come queste mi stimolano ogni giorno e so che ne vedremo ancora di più in questa seconda metà dell’anno. Vi chiedo, per favore, di dedicare cinque minuti nei prossimi giorni per leggerle e prendere ispirazione. La speranza è che vi sentiate motivati a dedicarne cinque anche per offrire o chiedere aiuto, nella vostra comunità, e per raccontare ai vostri vicini di casa Nextdoor la vostra esperienza. Una rapida conversazione nel negozio di quartiere o un colpo alla porta di un vicino di casa in difficoltà potrebbero fare la differenza. Nel mio caso, ho recentemente usato Nextdoor per trovare un’organizzazione no-profit che permette a gruppi di adolescenti di incontrare degli anziani per aiutarli ad apprendere le nuove tecnologie e, cosa più importante, aiutare i ragazzi a imparare preziosi insegnamenti da persone con una lunga esperienza di vita alle spalle. 

Insieme, abbiamo l’opportunità di cambiare completamente ciò che al momento è l’isolamento sociale nel mondo. Se non ci concentriamo sulla creazione di legami autentici, rischiamo di ritirarci ulteriormente nelle nostre vite scollegate tra loro e di disfare il tessuto sociale, trama robusta delle comunità forti. Ho scoperto che quando si dona alla propria comunità, si finisce per ottenere da essa molto di più. Noi di Nextdoor ci impegniamo a fornire una piattaforma che vi motiverà a raggiungere coloro che vi circondano e a intraprendere le misure necessarie per costruire relazioni più forti e concrete nelle vostre comunità locali. Per dirla con le parole di uno dei nostri membri: “potresti incontrare qualcuno di meraviglioso”. 

Saluti,

Sarah Friar 


Per trovare ispirazione con le storie dei nostri vicini, non dimenticare di leggere la tua Bacheca notizie ogni giorno e seguirci sul nostro blog!

Grazie agli esperti di AARP, Cigna, The Big Lunch, Campaign to End Loneliness, e il governo del Regno Unito per avere accettato di trattare con noi questo argomento.

Mostra i commenti

Unisciti alla discussione

6 risposte a “Come reagire alla solitudine e all’isolamento sociale… insieme”

  1. Rita dice:

    Sono di Milano ed iscritta da mesi a nextdoor. Ho conosciuto Amedeo. Vero sono abbastanza sola, anche se poi ho nipoti, ma ho timore a chiedere di venire a prendere anche un caffè, perchè non so chi potrebbe rispondermi.
    Sono una scrittrice e una pittrice, non sono più giovane e da poco sono vedova.

    1. AmedeoGalano dice:

      Ciao Rita, grazie dello splendido messaggio, perchè non provi a scrivere sulla bacheca Nextdoor del tuo quartiere? Di sicuro qualcuno accoglierà il tuo appello!

      1. Rita Salvini dice:

        Ciao Amedeo, ho postato. Hanno risposto in 4 entro un paio di ore. Credo che in giro ci sia parecchia solitudine, anche se io ho famiglia, nipoti e amiche, ma probabilmente tanti non hanno neppure questo.

  2. Domenico Aren dice:

    Una prospettiva assolutamente convincente, che richiede un cambiamento di mentalità e abitudini. Certamente ne vale la pena, ma bisognerebbe ragionare su come incentivare la motivazione, anche con l’utilizzo delle tecnologie disponibili (penso, ad esempio, alle modalità utilizzate dalle app dedicate alla modifica di abitudini – alimentari, fitness, mindfulness, … -).

  3. Lorena dice:

    È verissimo. I social portano all’isolamento. La solitudine, sopratutto se non si è più tanto giovani credo sia una piaga sociale.

  4. Annalisa dice:

    In che zona abiti Rita?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *